Quest’anno non possiamo spostarci in luoghi lontani ma questa può essere l’occasione per scoprire meglio il nostro territorio e la sua storia. Ci sono molti posti bellissimi vicino casa che possiamo conoscere meglio. Cominciamo dai templi di Agrigento!
Chissà quante volte, passeggiando lungo la collina dei templi, vi siete chiesti “ma come hanno fatto i Greci a costruirli?”. Questa è una delle domande che ricorrono con maggiore frequenza quando accompagno qualcuno al parco archeologico. Non solo i piccoli ma anche gli adulti sono curiosi di scoprire le tecniche utilizzate dagli antichi per la costruzione degli edifici e le macchine che hanno utilizzato. Bene, in questo periodo la risposta è molto facile: possiamo vedere la ricostruzione delle macchine utilizzate per il trasporto e il sollevamento degli elementi architettonici e anche utilissimi pannelli a colori che ci illustrano le fasi della costruzione.
Costruire per gli dei – Itinerario didattico ad Agrigento
La mostra si chiama “costruire per gli dei” e ha un grandissimo valore didattico. Per questo consiglio a chi ancora non ha avuto la possibilità di vederla di programmare una visita alla valle dei templi. Occasione unica per scoprire tutti i segreti dell’architettura antica!
Ovviamente la compagnia di una guida esperta e family friendly potrebbe rendere il percorso indimenticabile, e allora che aspettate? Leggete l’articolo e prenotate il vostro tour!
Se volete leggere i commenti di altre famiglie che mi hanno dato piena fiducia e potete leggere le loro recensioni positive qui.
Scoprire i segreti della costruzione dei templi di Agrigento con i bambini
L’itinerario
La mostra dedicata all’architettura greca inizia nei pressi del tempio di Giunone dunque vi consiglio di entrare dall’ingresso Est della valle dei templi e si sviluppa lungo la collina fino all’estremità opposta, in prossimità del santuario delle divinità Ctonie e di porta V. Potete tranquillamente seguire il percorso anche con un passeggino e, se non volete ritornare su a piedi, utilizzare un taxi per raggiungere nuovamente la vostra auto al parcheggio superiore.
La lunghezza del percorso è di circa 2 km, il tempo che impiegherete dipende da diversi fattori. Insieme a me, solitamente, sono necessarie 2 o 3 ore per concludere l’itinerario (dipende se scegliete l’itinerario breve o quello completo).
Le tappe
Le tappe di questo itinerario sono 8, ciascuna vi offre una ricostruzione a grandezza naturale e un pannello esplicativo. Mi piace molto che questi pannelli abbiano sia testo sia immagini. I disegni ricostruttivi sono utilissimi per comprendere il funzionamento del cantiere edilizio anche per i più piccoli (senza leggere il testo) e si trovano in basso, ad un’altezza a misura di bambino.
Le ricostruzioni a grandezza naturale vi trasporteranno nel V secolo a.C. quando Akragas era un enorme cantiere dove le maestranze specializzate lavoravano alacremente per la costruzione dei templi. Ovviamente la presenza di una guida può arricchire l’itinerario alla scoperta di questi aspetti del mondo antico che incuriosiscono chiunque si trovi davanti a un tempio greco, soprattutto se si tratta di un edificio ancora integro come il tempio della Concordia, sopravvissuto per 2500 anni.
Curiosità
Scoprirete, ad esempio, che i primi templi costruiti dai Greci erano di legno e resterete sorpresi nell’osservare che ogni elemento di un tempio dorico di pietra richiama precisamente un elemento del tempio di legno con la differenza che nel tempio litico ormai è solo decorativo. Mettete a confronto il tempio della concordia con il modellino di legno e cercate il corrispettivo dei singoli elementi: triglifi, metope e persino le guttae (che altro non erano che i chiodi per fissare le parti di legno tra loro).
1. La cava di pietra
Il primo passo era individuare una cava di pietra e iniziare a tagliare i pezzi necessari. Il lavoro, molto faticoso, era svolto dagli schiavi che con i loro strumenti (scalpelli, martelli, picozze, asce) eseguivano il taglio interamente a mano. Moltissime utili informazioni su questa attività le ricaviamo dall’osservazione dei segni rimasti nelle cave. Un sito straordinario per comprendere questa attività, ad esemepio, è quello delle Cave di Cusa (Castelvetrano TP) dove l’atttività di estrazione del materiale per il tempio G di Selinunte è ben documentata. Si vedono i “vuoti” lasciati da alcuni rocchi di colonna, altri rocchi ancora semilavorati etc. Come in uno splendido libro di architettura a cielo aperto. Se non ci siete mai stati vi consiglio di visitare anche questo sito archeologico. Per la costruzione dei templi di Agrigento sicuramente sono state scelte diverse cave che di volta in volta erano nelle vicinanze dell’edificio.
2. Il trasporto dei blocchi
Una volta ultimati gli elementi dovevano essere trasportati dalla cava al luogo di costruzione. Vedrete diversi mezzi di trasporto, tutti di legno, alcuni semplici come una slitta (snella e facile da smontare e trasportare altrove), altri più complessi come le macchine studiate appositamente per il trasporto delle colonne o dell’architrave. Gli animali per il traino erano generalmente i buoi poichè il peso degli elementi architettonici era notevole. Vedrete anche i grandi carri con 4 ruote che sicuramente i buoi facevano molta fatica a spostare e che non erano adatti alle strade dell’epoca. Inoltre un tragitto in discesa rendeva problematica la gestione del peso del carro. Ecco perchè i Greci inventarono delle altre macchine per trasportare gli elementi più grandi del tempio. Chersifrone utilizzò un sistema per far rotolare la colonna direttamente per terra e suo figlio Metagene applicò un sistema analogo ai grossi parallelepipedi utilizzati come architravi. Molte di queste informazioni le conosciamo grazie a Vitruvio, un autore antico che, nella sua operta intitolata De Arcihtectura, ha descritto minuiziosamente tutto.
3. Il sollevamento dei blocchi
In ultimo i blocchi andavano sollevati e anche i Greci utilizzavano delle gru (chiamate anche capre o bighe) sfruttando un sistema di carrucole.
Nei blocchi dei templi di Agrigento è possibile vedere ancora alcuni vuoti creati per l’incasso delle corde o di altri elementi per agganciare il blocco durante le operazioni di sollevamento. Nel grande tempio di Zeus, ad esempio, sono molto evidenti delle enormi U che erano utilizzate a tal scopo (anche se i bimbi spesso le ritengono le U di Zeus).
Tra i rocchi di colonna crollati del tempio di Ercole, invece, spicca un altro dettaglio che è l’incastro per il perno ligneo che consentiva di collegare i diversi rocchi di colonna e tenerli fermi durante la successiva scanalatura. Le colonne, infatti, venivano trasportate ancora non finite e le scanalature erano effettuate in situ.
La policromia dei templi di Agrigento
Oggi i templi d Agrigento hanno il colore naturale della pietra, giallo sabbia, ma nell’antichità erano intonacati e dipinti. Il loro aspetto doveva essere totalmente diverso perchè erano bianchi e, nella parte alta, dipinti con colori vivaci tra i quali il blu e il rosso erano i più utilizzati.
L’intonaco bianco serviva a rendere gli edifici meglio visibili da lontano e anche a proteggere la pietra dagli agenti atmosferici. I colori erano ricavati da pigmenti naturali (minerali o vegetali) e per questo è difficile che sopravvivano ma tracce di intonaco bianco sono ancora visibili. Potete divertirvi a cercarle insieme ai bimbi sia quando sarete davanti al tempio di Era/Giunone, sia al tempio di Eracle/Ercole sia al tempio dei Dioscuri.
Consigli utili per organizzare la visita alla valle dei templi.
Orari di visita
Innanzitutto scegliete un orario non troppo caldo. Per sempio in estate preferire la mattina presto o il tramonto. In inverno, invece, scegliete la tarda mattinata per godere del sole migliore. Se possibile evitate la prima domenica del mese, soprattutto in alta stagione. L’ingresso è gratuito ma è il momento di massima affluenza e aspettare in fila per i piccoli potrebbe essere stancante.
Itinerario
Preferite l’itinerario in discesa dal tempio di Giunone e tornate indietro con la navetta (3 euro a persona).
A chi ha bambini piccoli suggerisco di fermarsi al tempio di Zeus.
Equipaggiamento
Indossate un abbigliamento comodo e sportivo e scarpe comode. Per i bimbi meglio scegliere scarpe chiuse.
Portate crema solare, cappello, acqua e cibo per i bimbi.
Altro
Scegliete una guida family friendly per una visita guidata adatta ai bambini e un tour individuale per evitare i grossi gruppi.
All’ingresso c’è un controllo metal detector che non consente l’ingresso di coltellini e forbici, ricordatevi di lasciarli in auto. Per velocizzare il controllo e non rischiare di dimenticare qualcosa di importante svuotate le tasche e mettete tutto in borsa.
Controlleranno anche la temperatura e vi chiederanno di indossare mascherine (sotto i 6 anni).
Agrigento cosa visitare
Ho preparato per voi un articolo sul centro storico, lo trovi qui.
Ecco inoltre l’elenco delle spiagge che ho pensato per voi!
Se avete trovato utili i miei consigli condividete l’articolo. Se li avete seguiti scrivetemi un feedback per migliorare i contenuti per le altre famiglie.
Grazie, Laura